Saluti dei partecipanti

Saluti dei partecipanti

Il patriarcato di Mosca
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del metropolita di Saransk e della Mordovia
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 Il 12 marzo 2011                                                                                                                  No 48

 

SALUTO

 Ai partecipanti al progetto italo – russo

“Scultore russo Stepan Erzia. Il ritorno a Carrara”

 Cari amici!

    Permettetemi di salutare calorosamente tutti i partecipanti e gli ospiti dell’evento dedicato all’arte del grande scultore russo Stepan Dmitrievich Erzia.

    L’arte di Stepan Erzia, nativo della regione della Mordovia, è un fenomeno eminente della cultura russa del XX secolo. Tante opere artistiche dello genio creati in diversi paesi, incluso qui in Italia, sono dei capolavori della scultura mondiale. Conosciuti soltanto da un circolo ristretto di specialisti, non tutti purtroppo sono presenti nella comunità mondiale. Ci fa piacere vedere che questo evento sia destinato a colmare le lacune esistenti facendo conoscere l’opera di Erzia al più grande numero di persone possibile.

    Svariati sono i temi delle opere dello scultore e uno dei più importanti è quello del biblico: la madre Eva, S. Giovanni Battista, il Profeta Moise che rivela la sua profonda percezione del mondo religioso.

    Sono convinto che il vostro lavoro sarà ricompensato da una forte sensibilizzazione delle persone alla grande cultura russa.

    Vi auguro tanto successo creativo in questa buona opera.


Il discorso di benvenuto
del presidente della Fondazione Internazionale delle arti Stepan Erzia
Mikhail Juravlev
alla conferenza dedicata alla storia della statua di S. Giovanni Battista della cattedrale di Cristo Re a Fezzano
  Accademia Capellini
il 12 marzo 2011 a La Spezia
 
 

Cari signori!

    Permettetemi di augurarvi oggi il benvenuto all’apertura della conferenza dedicata al nuovo progetto culturale italo - russo che abbiamo dedicato con i nostri colleghi italiani all’anno dell'Italia in Russia e della Russia in Italia.

     Al nome della Fondazione Internazionale delle arti Stepan Erzia vi auguro una fruttuosa collaborazione nell’ambito della propaganda dell’arte mondiale di cui quello dei nostri due paesi, l’Italia e la Russia, fa ormai parte integrante.

    In quest’anno memorabile per noi tutti prestiamo una particolare attenzione ai progetti culturali destinati ad allargare le frontiere e in primo luogo quelle della nostra conoscenza ognuno dell’altro attraverso lo studio delle lingue e della cultura. Come si sa, la cultura è la migliore guida delle buone intenzioni dei popoli che vogliono convivere in pace e armonia.

    Ci fa particolarmente piacere che sulla benedetta terra italiana vissero e creassero le loro opere i nostri illustri connazionali, pittori, musicisti e poeti russi – Nikolai Ghe, Carl Briullov, Maxim Gorki, Alexandr Amfiteatrov, Feodor Chaliapin, Nikolai Gogol, Anna Akhmatova e Bella Akhmadulina. E tra questi grandi artisti considero il mio dovere di ricordare anche il nome per adesso poco conosciuto in Italia del grande scultore russo Stepan Erzia al quale è dedicata l’attività del nostro Fondo culturale che in questi ultimi anni lavora con successo in diversi paesi e città.

    In novembre di quest’anno festeggeremo il 135° anniversario di nascita del nostro connazionale che ha vissuto una lunga e bella vita nell’arte e che ha per tanti anni attivamente lavorato in vari luoghi del pianeta – in Russia, nel Caucaso, in Europa e nel Sudamerica. La sua arte è diventata parte integrante dell’arte mondiale del XX secolo, e le sue opere migliori sono diventate ancora dal vivente di Erzia dei veri capolavori di scultura su marmo e legno.

    Ma l’ascesa del maestro russo verso gli apici dell’arte è cominciata proprio in Italia. Qui, nel 1909, alle mostre di Venezia e di Milano Erzia debuttò come scultore europeo e sue opere sono state esposte accanto a quelle dei maestri europei Rodin, Maillol, Bourdel, Brancusi. In seguito, già a Nizza, Roma, Monaco di Baviera e Parigi Erzia ha più di una volta difeso l’onore dell’arte russa. Ne ritroviamo tante testimonianze esaltate nella stampa e negli studi degli specialisti, nei cataloghi e nelle foto rimasti negli archivi. Ma sono stati proprio i maestri italiani a creare quel particolare legame che esiste tra il nostro connazionale e l’arte della scultura. In seguito ricordandosi delle lezioni apprese nel fiore degli anni, qui in Italia, Erzia ha creato tantissimi veri capolavori.

    Il nostro progetto elaborato specialmente per l’Italia comprende varie tappe dedicate a diversi temi dell’opera di Erzia profondamente legati al suo lavoro a Levanto, Fezzano e Carrara. La prima tappa che oggi apre il nostro progetto è dedicata alla storia della statua di S. Giovanni Battista creata da Stepan Erzia nel 1914 per la zana sopra l’entrata della cattedrale di Fezzano. Ne parleremo oggi nei vari aspetti. Vorrei soltanto dire che è stato svolto un importante lavoro di restauro della statua e della creazione di due magnifiche copie una della quali è stata offerta dalla nostra fondazione all’Italia in segno di rispetto e di gratitudine per la memoria che la terra italiana conserva dello scultore russo. La seconda sarà prossimamente spedita a Mosca per essere per la prima volta mostrata in pubblico agli ammiratori russi del talento di Erzia. Per questo, tutto ciò che accade oggi a La Spezia e Fezzano ha un enorme importanza e offre grandissime opportunità per il nostro lavoro comune.

    La seconda tappa del progetto sarà eseguita a Carrara in novembre e sarà dedicata alla perpetuazione della memoria di Erzia in questa benedetta città. In questo momento stiamo svolgendo un grande lavoro di pubblicazione del primo libro dedicato allo scultore russo in lingua italiana che dovrà essere presentato in diverse città italiane e russe. Inoltre stiamo fabbricando una tabella commemorativa per la pensione Garibaldi di Carrara dove visse Erzia.

    L’ultima tappa del progetto si svolgerà a Mosca alla fine dell’anno nell’ambito della quale saranno mostrati documentari sul progetto italiano, copie delle opere di Erzia provenienti dalle collezioni straniere e nuovi libri dedicati allo scultore russo pubblicati in questi ultimi anni in diverse lingue dalla Fondazione Erzia in collaborazione con i nostri partner. La parte moscovita del progetto prevede inoltre una mostra della pittrice Isabella Carrafi di Trieste e l’apertura della tabella commemorativa sulla casa dove Erzia visse durante i suoi ultimi giorni in Mosca. La tabella sarà confezionata in celebre marmo di Carrara così tanto amato dallo scultore.

    Sono felicissimo per l’occasione che mi è stata offerta di pronunciare parole di gratitudine ai nostri partner e fratelli d’armi il cui efficiente lavoro ci ha aiutato a fare la parte difficile del progetto.

    In primo luogo vorrei ringraziare:

    l’episcopo diocesano della regione di La Spezia Sarzana e Brugnato, il monsignor Francesco Moraglia,

    il Console Generale della Federazione Russa a Genova, Evgenij Bajkov,

    l’episcopo della regione di Liguria, don Cabano,

   il segretario del Ministero della cultura della Repubblica Italiana, membro dell’Accademia Capellini, il professor Giuseppe Benelli,

   il Prefetto della provincia di La Spezia, Giuseppe Forlani,

   il Presidente della provincia di La Spezia, Martino Federici,

   il sindaco di La Spezia, Massimo Federici,

   l’Assessore alla cultura della provincia di La Spezia, Paola Sisti,

   il professore dell’Università di Pisa, Stefano Garzonio.

   Inoltre vorrei ringraziare personalmente la professoressa Marzia Dati che ha contribuito al ritrovamento dell’opera fin ora sconosciuta di Erzia. Vorrei esprimere la mia ammirazione davanti al lavoro degli ottimi specialisti – i professori dell’Accademia di Carrara, Daniele Angelotto che ha preso parte al restauro dell’opera di Erzia, Augusto Giuffredi e Simone Vinzoni che hanno realizzato le copie della statua. L’attuazione del progetto sarebbe stata impossibile senza l’aiuto dei nostri sponsor russi, Vitalij Anajkin e Petr Sinutin.

   Oggi, quando nelle sale della celebre Accademia di Capellini inizia il progetto dedicato al periodo italiano dell’opera dello scultore russo Stepan Erzia, vorrei augurare a tutti noi, i suoi organizzatori e partecipanti, un interesse sincero verso la storia della cultura russa, un approccio creativo in tutto e tanta voglia di prendere parte alla nostra opera comune. Vorrei augurare che il legame che esiste tra l’Italia e la Russia continui a rinforzarsi e che tutti noi continuiamo a realizzare insieme nuovi progetti interessanti che di sicuro rimarranno nella storia della collaborazione culturale dei nostri popoli.