IL PROGETTO ARGENTINO

La biografia sorprendente e l’opera artistica di Stepan Erzia, i suoi pellegrinaggi e le ricerche sono descritti nella novella di Iu Paporov «Lo Scultore Stepan Erzia: Grandezza e Tragedia» che e` stata tradotta e pubblicata nel 2010 in occasione del 200˚ anniversario del conseguimento dell’indipendenza dalle nazioni sudamericane. La nuova edizione del libro é stata integrata con articoli scritti da rinomati studiosi d’arte latinoamericani e nuovi materiali scoperti negli archivi. Con il supporto dell’Ambasciata della Federazione Russa, gli specialisti della Fondazione Erzia hanno organizzato otto presentazioni del libro a Buenos Aires, Tandil, Resistencia, Asuncion e Salto.

La Fondazione Erzia ha svolto un grande e meticoloso lavoro per la ricerca, il restauro e la riproduzione delle opere di Stepan Erzia appartenenti a collezioni private e a musei in Argentina. Cosí, sono nate le copie di sette opere rilevanti del maestro appartenenti a diversi periodi della sua vita che attualmente sono esposte a Mosca. Questo atto nobile é stato possible grazie all’aiuto del Museo di Belle Arti di Tandil, del Museo Eduardo Sivori a Buenos Aires e della Commissione per l’Inverdimento di Buenos Aires.

Fra le prime copie argentine ci sono le seguenti opere importanti del periodo iniziale dell’attivita` di Erzia realizzate in Francia e Russia: “Una Donna Mordova”, “Il Nipote Vasily”, “Una Donna Norvegese”. Sono state ritrovate al Museo MUMBAT a Tandil. Fra le opere particolarmente note troviamo quelle appartenenti al Museo Sivori di Buenos Aires: “L’Aviatore”, “La riflessione” e “La Fantasia” per le quali a Stepan Erzia fu aggiudicato il 1˚ premio per gli scultori stranieri. Le copie di tutte le opere predette fanno parte della nostra esposizione.

Fra gli avvenimenti piu` memorabili annoveriamo la vicenda del restauro dell’opera monumentale di Stepan Erzia chiamata “Il Riposo” che si trovava nelle vie di Buenos Aires sin dagli anni ‘40. Venne scolpita dal maestro nel 1919, negli Urali, in marmo di origine locale. Fece parte di una serie di mostre di rilievo in Russia e all’estero. Nel 1944, la municipalita` di Buenos Aires acquisto` la scultura all’autore. Dopo numerose peripezie, l’opera fu installata sul corso nel rione Boedo dove era rimasta fino a poco tempo fa.

Per lungo tempo, la scultura versò in condizioni estremamente avverse alla conservazione di un’opera d’arte. Le cattive condizioni climatiche e ambientali hanno avuto un effetto deleterio sulla superficie del marmo. L’opera era praticamente sull’orlo dello sfacelo ed é stata salvata da А. Tolokin, restauratore della Fondazione Erzia, e dai suoi colleghi della Commissione per l’Inverdimento e i Parchi di Buenos Aires. Dopo la pulizia e la conservazione, della statua ne venne eseguita una copia. Ora, la sua copia esclusiva é parte della collezione della Fondazione Erzia e nel prossimo futuro sara` esposta in Italia. L’originale, invece,  sara` collocato in uno dei musei della capitale argentina.

Il progetto sudamericano della Fondazione Erzia procede con successo. Speriamo che nel prossimo futuro la nostra collezione delle copie sara` integrata con nuove opere poco note del grande maestro russo create durante il periodo argentino ed aventi una propria storia, nonche’ con altri materiali interessanti.